Intervista di lavoro come infermiere in Germania

Caro candidato, in questa sezione condivideremo con te alcuni punti che consideriamo debba tenere in considerazione per realizzare un’intervista di lavoro in Germania. Siamo voluti andare un po’ più in là dai tipici consigli, per esempio “sii puntuale”, “vai ben vestito”, “guarda negli occhi”, “informati bene sull’ospedale/clinica”, offrendoti alcune riflessioni della nostra esperienza professionale. 

Speriamo che alcuni di questi suggerimenti possano aiutarti ad affrontare con maggiore successo le tue seguenti interviste come infermiere o infermiera in Germania:

Informazioni sul datore di lavoro

1. L’intervista è un incontro tra diverse persone che hanno un unico obiettivo: scoprire l’adattamento tra lavoro-persona-organizzazione. L’intervistatore o intervistatori si sforzano di determinare quale candidato sia il più adatto per il posto vacante nell’ospedale/clinica in questione e il candidato cerca di scoprire se la posizione e l’ospedale soddisfi le sue esigenze e aspettative (funzioni relazionate con la loro formazione ed esperienza precedente, l’assegnazione delle responsabilità, opportunità di carriera, condizioni di lavoro, stabilità, ecc.). In questo contesto, l’intervista può essere vista come uno scambio di opinioni e di interessi, l’opportunità di vedere se abbiamo trovato quello che stiamo cercando.

*CONSIGLIO: abbi un ruolo attivo nell’intervista, sempre con rispetto. Verifica l’informazione per poter determinare se realmente sei davanti al posto ed ospedale/clinica in cui ti piacerebbe lavorare a lungo termine. Benché abbia bisogno di un lavoro, sii critico e minimizza la probabilità di avere un’esperienza di lavoro non soddisfacente.

Adattamento all’intervistatore

2. Molte volte l’intervistatore dimentica l’opinione del candidato, credendo che egli è l’unico che determina la sua idoneità per un posto ed impresa determinati. In questa condizione il candidato poco può fare, se non effettuare due o tre domande quando gli sia permesso. Questo tipo di intervista molte volte è frutto dell’insicurezza dell’intervistatore e crea una distanza tra le due parti che può arrivare a bloccare il candidato ed inibire risposte che sarebbero state determinanti per scoprire la sua idoneità per il posto di lavoro. Questo è solo un esempio.

*CONSIGLIO: devi essere preparato a qualsiasi tipo di intervista. L’intervistatore è chi marca il ritmo, infatti un intervistatore può sentirsi scomodo se cerchi di prendere il controllo dell’intervista. Che un intervistatore ti piaccia più o meno non vuol dire che tu abbia fatto meglio o peggio. Il resto dei candidati stanno nella tua stessa situazione, cosicché rilassati, gioca le tue carte e concentrati nel rispondere nella forma migliore possibile ognuna delle domande.

Breve presentazione

3. È frequente che un’intervista cominci con una domanda aperta dello stile: dimmi qualcosa su te stesso; dimmi perché sei qui; parlami di te e del tuo interesse per l’infermieristica, ecc. Questa domanda è importante per diversi motivi: aiuta a rilassarti e che tu possa spiegare delle cose alla tua maniera e senza restrizioni; rivela informazioni su che cosa è per te più importante e quali sono i tuoi interessi; permette di dimostrare la tua fluidità verbale, organizzazione delle idee, ecc.

*CONSIGLIO: prepara un’introduzione generale schietta, efficace e personalizzata per ognuna delle tue interviste. Normalmente 2 o 3 minuti saranno sufficienti. Introduci in modo logico e con un filo conduttore i seguenti temi: informazione personale; motivi che ti abbiano portato a scegliere i tuoi studi ed area occupazionale; esperienza professionale e relazione della stessa con il posto offerto; motivazioni ed aspettative professionali a breve e lungo termine; motivi che ti abbiano portato ad avere interesse per il posto di lavoro offerto e/o clinica/ospedale; ragioni per la quale credi tu possa avere una performance di successo nel posto di lavoro e/o clinica/ospedale.

Onestà prima di tutto

4. A volte il candidato cerca di fare tanto bene le cose che cade nell’errore di occultare, esagerare o inventare. L’intervista è una competizione con un premio chiaro, pero questo non deve essere un motivo per smette di essere onesto. Ci sono due ragioni, oltre le ragioni morali e etiche evidenti, per non mentire in una intervista:

  • Da una parte, l’intervistatore allenato può sospettare o perfino scoprire quando non stai dicendo la verità attraverso distinti metodi: incongruenza nella comunicazione verbale/non verbale; approfondendo ognuna delle tue risposte; comprovando le tue referenze, ecc. Se l’intervistatore crede che hai mentito, non è necessario dire quale sarà il risultato della tua intervista. Pero d’altra parte, la mancanza di sincerità nell’intervista di lavoro potrebbe pregiudicarti perfino se hai attenuto il posto di lavoro.
  • Che cosa succederebbe se un intervistatore determina che sei la persona adeguata per un reparto/unità di lavoro in base ad una serie di fattori che non sono reali? Una volta che cominci il tuo nuovo lavoro ci si aspetterà da te cose che probabilmente non sappia fare. Avrai generato aspettative che probabilmente non possa compiere. Questo può portare al fracasso nel tuo posto di lavoro, alla tua frustrazione ed insoddisfazione lavorativa, e perfino alla perdita o abbandono del nuovo impiego. D’altra parte, questo può mettere a rischio l’integrità fisica e la salute dei tuoi pazienti, ricevendo maggiore autonomia o svolgendo funzioni più complesse delle quali ti sarebbero state dovute assegnare in accordo con le tue competenze professionali reali.

*CONSIGLIO:*Consejo: mostra il miglior lato di te stesso e cerca di sorprendere attraverso elementi che ti distinguono dal resto dei candidati, pero sempre essendo onesto in ogni momento per il tuo bene, quello dell’ospedale/clinica, dei pazienti e dell’intervistatore.

Prestazione in anteriori posti di lavoro

5. Attraverso l’intervista si analizzano distinti aspetti per poter essere sicuri che il candidato prescelto sia capace di adempiere al suo nuovo posto di lavoro con successo. Il comportamento passato è il migliore predittore del comportamento futuro, per questo motivo la migliore forma di sapere se sarai capace di fare qualcosa nel futuro è verificare se hai fatto la stessa cosa o qualcosa di equivalente nel passato. Uno dei difetti più comuni dell’intervistato è quello di non essere capaci di quantificare le proprie prestazioni e/o mostrare evidenze tangibili di successo, per esempio: nel tuo ultimo lavoro quante estrazioni di sangue hai realizzato? A quante operazioni chirurgiche hai assistito? Quante estrazioni di sangue hai effettuato ogni mattina mentre lavoravi nel reparto XXX? Questi dati non sono sempre facili da verificare, tuttavia sono evidenze di comportamenti futuri di successo. Se non hai nessuna esperienza lavorativa previa non devi preoccuparti in eccesso su questo punto, benché ti raccomandiamo di cercare di trarre il massimo vantaggio dall’esperienza di tirocinio.

*CONSIGLIO: sii cosciente delle tue funzioni e prestazione nei posti in cui hai lavorato in precedenza. Quantifica le tue azioni e l’impatto del tuo lavoro e registralo per future interviste. Sii anche cosciente che i dati quantitativi sono i più facili da verificare nel momento di comprovare le referenze, per tanto sii cauto e professionale in questo senso.

Regola d’Oro

6. In ogni intervista, prima di cominciare con le domande rilevanti, ci sono più o meno alcuni minuti di chiacchierata informale che sono importanti per generare un ambiente di fiducia tra l’intervistato e l’intervistatore. Tuttavia, dopo questi minuti ogni domanda, indipendentemente da come venga formulata, ha la stessa finalità: verificare perché scegliere te e non un altro candidato. L’intervistatore normalmente non realizza domande triviali. Il tempo è oro tanto per lui come per te per cui ogni domanda è importante benché possa sembrarti irrilevante.

*CONSIGLIO: pensa a tutte le risposte con la stessa concentrazione e se non sei sicuro di che cosa rispondere, ricorda che c’è solo un motivo dietro ogni domanda: perché tu e non un altro?

Retribuzione e condizioni

7. Un aspetto che preoccupa frequentemente il candidato e che non sa come trattare è la remunerazione. Tutti lavoriamo per una serie di motivi, tra i quali il salario è evidentemente un motivo importante. C’è stato detto di non parlare di salario e che non dobbiamo mostrare il nostro interesse verso esso. Tuttavia, bisogna distinguere tra l’ambizione ed il fatto di lavorare solo per i soldi.

L’ambizione, purché non includa una competitività “non sana”, non deve essere qualcosa che bisogna nascondere. Prendiamo titoli di laurea, Masters, partecipiamo in corsi, cerchiamo esperienze lavorative in altri paesi e impariamo lingue. È evidente che abbiamo ambizioni e che vogliamo fare grandi cose. Le imprese devono riconoscere questo sforzo (assegnando responsabilità, dando autonomia, offrendo formazione continua o una remunerazione concorde al mercato ed alla nostra prestazione), nello stesso modo in cui noi ci sforzeremo per essere migliori professionisti ogni giorno.

*CONSIGLIO: indaga quale rango salariale sia adeguato a seconda della zona della Germania nella quale vuoi lavorare come infermiere, l’esperienza professionale e la formazione accademica che possiedi. Verifica se lo stipendio che offre l’ospedale/clinica si basa su qualche tariffa concreta (TVöD, TV-L, ecc.). Nel caso in cui l’intervistatore ti chieda delle tue aspettative salariali, puoi rispondere che ti sei informato attraverso distinti mezzi e che un salario tra “X€” e “X€” dovrebbe essere adeguato. Se preferisci puoi cercare di restituire la risposta all’intervistatore con tatto, per esempio: “suppongo che ci sarà un rango salariale stipulato per accordo per questo posto di lavoro, in questo caso, potrebbe per cortesia dirmi qual è? In qualsiasi caso, aspetta che sia l’intervistatore che tiri fuori il tema dello stipendio e benché sia importante, non mostrare che è l’unica cosa che ti interessa del posto di lavoro.

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